martedì 4 dicembre 2007

Il ritorno al passato del Papa

Bendetto XVI, l'Onu e la cooperazione di Raffaele K. Salinari*

Merita una attenta riflessione l'attacco del papa al "relativismo morale" del quale sarebbero intrise le Nazioni Unite e, più in generale, le Istituzioni multilaterali.

Il messaggio papale, indirizzato ad un gruppo selezionato di Ong cattoliche accreditate presso le Nazioni Unite, lancia una crociata contro la visione laica dei rapporto tra nazioni e popoli, faticosamente e fragilmente costruita negli anni del secondo dopo guerra all'interno dell'Onu. In nome della "verità sull'uomo" necessariamente di matrice cattolica ed ispirata da una etica della trascendenza, il Papa invita le "sue" Ong a fare lobby affinché si esca da un uso strumentale dei diritti umani e si torni ad una gestione dei rapporti internazionali informati dalla "morale naturale". Il momento, come in altre occasioni ed esternazioni, è stato scelto con cura data la contemporanea giornata di lotta all'Aids che vede la Santa Sede ancora ufficialmente schierata "in difesa della vita" ma decisamente contraria all'uso del profilattico per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Ed è proprio sul delicatissimo terreno della cooperazione internazionale allo sviluppo, a partire dall'implementazione degli Obiettivi del Millennio, tra i quali figurano notoriamente non solo il contrasto all'Aids ma, più in generale i temi della salute riproduttiva e del principio di autodeterminazione delle donne, che il Papa ha infine portato le implicazioni del suo discorso. Il pontefice ha indicato una certa visione della cooperazione internazionale allo sviluppo, intesa non come promozione di una dignità umana informata dai criteri della laicità e del multiculturalismo, quanto una impostazione della stessa che trae la sua verità e legittimazione da una trascendenza interpretabile solo da chi è titolato a farlo, nello specifico le gerarchie ecclesiali vaticane. Si tratterebbe, nel caso questo invito fosse accolto dalle Ong cattoliche, di un preoccupante ritorno indietro ai tempi del " laicato missionario" che intendeva chiaramente sottoporre le Ong alla gerarchia ecclesiale e ridurle così ad un ruolo chiaramente strumentale. Ma, ancora più preoccupante almeno per le Ong che, come quella presieduta dal sottoscritto hanno un ruolo consultivo all'Onu, si riaprirebbero delle fratture di difficile gestione all'interno del ripensamento delle Nazioni Unite e delle loro attività di cooperazione, basti pensare al ruolo crescente delle Ong mussulmane e dei gruppi di associazioni del Sud del mondo che rivendicano valori ancorati all'interno di visioni della dignità umana certamente diverse da quelle della morale cattolica. Nessuno di noi nega le difficoltà delle Nazioni Unite, ne tantomeno i loro limiti costitutivi, ma il fatto che la Santa Sede si metta a "sparare sulla Croce Rossa" come da qualche tempo è politica dell'attuale amministrazione americana, prefigura una attacco ulteriore all'unico luogo del multilateralismo ancora in piedi.


In realtà le parole del Papa sul disprezzo per i Diritti umani e per il Diritto umanitario rispecchiano una realtà che tanti di noi denunciano quotidianamente, il problema è che le soluzioni che il Vaticano propone non fanno avanzare il dibattito ma lo avocano ad una componente, tra l'altro oramai minoritaria, che dovrebbe convincere tutti gli altri ad adeguarsi ad una visione definita e definitiva sia dell'umana dignità che della "verità sull'uomo". Non sono le Nazioni Unite che stracciano i Diritti dell'Uomo e ne calpestano la dignità, sono le nazioni che hanno ridotto l'Onu ad una macchina imbelle che sono responsabili, le nazioni che non hanno mai ratificato la Convenzione contro la Tortura, per i Diritti dei Minori, che rifiutano al Corte Penale Internazionale che, infine, si oppongono alla cancellazione della pena di morte. Sono le stesse nazioni che, oggi, vengono guidate da uomini che "piangono ogni notte sulla spalla di Dio", e che scatenano guerre negando al contempo i fondi per gli Obiettivi del Millennio. Contro queste violazioni della dignità umana vorremmo si levasse forte la voce del Papa, come ogni giorno fanno nel mondo Ong di varia fede o laicamente ispirate, come fanno tante Ong cattoliche anche nel nostro paese, attente più all'etica delle responsabilità che a quella dei principi.

*Presidente Terre des Hommes International

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