venerdì 5 ottobre 2007

Gli sceriffi dell'Iraq, Blackwater nel mirino

di Matteo Bosco Bortolaso
su Il Manifesto del 03/10/2007

Da un rapporto di 15 pagine del Congresso Usa esce uno scenario incredibile (ma è tutto vero e documentato) del modo di agire della Blackwater nel far west iracheno. Anche l'Fbi ha avviato un'indagine. Il bello è che il Pentagono e il Dipartimento di stato sapevano. E approvavano



Sceriffi dal grilletto facile, degni del film Il mucchio selvaggio o del recente 3:10 to Yuma. Ubriachi, alla vigilia di Natale ammazzano la guardia del corpo di un vice presidente iracheno. Su veicoli in corsa, uccidono uomini, donne e bambini, senza fermarsi a contare i morti o assistere i feriti. Sulla cinta potrebbero segnare 200 sparatorie, molte delle quali iniziate dal loro happy trigger. E' dal Congresso Usa che arriva questa pesante denuncia per gli inquietanti episodi iracheni firmati Blackwater, l'azienda che si dovrebbe occupare della sicurezza dei diplomatici americani.
Un rapporto della commissione per la sorveglianza e la riforma del governo elenca le malefatte degli sceriffi al soldo dell'amministrazione Bush. Secondo il documento, i mercenari pagarono i familiari delle vittime per insabbiare l'accaduto in almeno due casi. A Washington - e non a Baghdad - il dipartimento di Stato approvò le mazzette per zittire i parenti dei morti ammazzati. L'omicida della guardia del corpo del vicepresidente, per esempio, fu fatto uscire dall'Iraq nel giro di 36 ore con la luce verde del ministero degli esteri statunitense. Il rapporto racconta inoltre di un funzionario dell'ambasciata Usa a Baghdad che avrebbe suggerito di «sistemare le cose» pagando 250 mila dollari alla famiglia del bodyguard. Un collega, di grado più basso, avrebbe detto che una cifra del genere avrebbe potuto generare altri episodi di «persone che tentano di essere uccise dai nostri ragazzi per garantire un futuro alle loro famiglie». Poche parole che dipingono meglio di un manuale di storia la disperazione che sta vivendo la popolazione irachena. Alla fine l'uccisione della guardia del corpo fu pagata 15 mila dollari. «Speriamo di accantonare questo sfortunato incidente», si legge invece nel carteggio di un funzionario del dipartimento di Stato che chiedeva alla Blackwater di pagare 5000 dollari per far dimenticare un morto. Nel documento sono raccontati altre tre sparatorie del far west iracheno, su cui la Blackwater preparò rapporti ingannevoli o cercò coperture.
Le quindici pagine del rapporto si basano su 437 documenti interni della Blackwater e sui messaggi circolati all'interno del dicastero degli esteri di Washington. I rappresentanti democratici della commissione hanno raccolto i cahiers de doleance di funzionari iracheni, soldati a stelle e strisce e aziende concorrenti alla Blackwater, come la DynCorp International e la Triple Canopy.
L'azienda, che ha sede in North Carolina, conta 861 impiegati nel teatro mediorientale che, secondo il burocratico stile del rapporto, avrebbero fatto un uso della forza «frequente ed esteso, con il risultato di uccisioni di rilievo e danneggiamento di proprietà».
In particolare, rimane controverso un episodio avvenuto il 16 settembre scorso. I mercenari della sicurezza hanno sparato in una piazza di Baghdad lasciando a terra almeno otto persone. Secondo altre fonti le vittime sarebbero una trentina, tra cui una donna e un bambino. Sull'accaduto il dipartimento di Stato ha avviato tre differenti inchieste e l'Fbi ha spedito a Baghdad una squadra per raccogliere le prove per un'eventuale incriminazione.
La commissione, comunque, più che la Blackwater stessa, mette sotto accusa il dipartimento di Stato, che ha firmato contratti con l'azienda per 832 milioni di dollari. Contratti che sono stati violati più volte. Il rapporto denuncia infatti alcuni sceriffi che hanno preso parte a operazioni accanto a militari in uniforme. Le armi della Blackwater, però, dovrebbero essere usate soltanto per scopi difensivi e dovrebbero uccidere soltanto per «prevenire un danno grave e imminente contro di loro o contro le persone che stanno proteggendo».
Le carte del Congresso elencano numeri e tracciano tabelle. Delle 195 sparatorie in cui la Blackwater è stata coinvolta dal 2005 ad inizio settembre, ben 163 sono state iniziati dal grilletto facile dagli sceriffi fuorilegge. L'azienda ha già licenziato 122 dipendenti per abuso di armi, cattiva condotta, comportamento scorretto, insubordinazione, abuso di alcol e droghe, per i rapporti mancati o ingannevoli. Ieri il fondatore della Blackwater, Erik Prince, è stato messo alla graticola dal Congresso in mano ai democratici.
Intanto alla Casa bianca, invece, il presidente iracheno Jalal Talabani parlava di «segnali incoraggianti che continuano ad arrivare dall'Iraq». Dove si continua a morire come in un film western.

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