di Anna Maria Bruni
Sembra confermato lo sciopero generale di 8 ore per il 26 ottobre prossimo proclamato dai sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil per protestare contro la mancanza di risorse per i contratti in Finanziaria.
La condizione nella quale i lavoratori pubblici si trovano rischia infatti di essere la stessa, peggiorata, con la quale sono arrivati all’accordo di maggio.
L’accordo siglato allora riguardava il 2006-2007 ed è in scadenza tra tre mesi; inoltre l’aumento medio di 101 euro è stato applicato solo dal febbraio 2007, mentre per il 2006 sarà applicata “l’indennità di vacanza contrattuale”, molto più bassa della cifra fissata di aumento, e che inoltre non è prevista per il 2008-2009. Si presuppone perciò che il governo dia per scontata la triennalizzazione invece tanto discussa, escludendo quindi la trattativa. Ma i lavoratori non ci stanno, e se il sindacato accettasse un simile ricatto sono pronti a sconfessarlo. Quindi la mobilitazione è l’ovvia conseguenza di una situazione incontenibile.
Stessa situazione anche per la scuola: non ci sono stanziamenti per rinnovare i contratti e come se non bastasse vengono tagliati sia i fondi che le cattedre. E dopo il danno, la beffa: 51 milioni stanziati per le scuole private a fronte dei 100 già elargiti con il Dpef di luglio. Il segretario generale della Flc, Enrico Panini, sottolinea la sorprendente motivazione: si tratta di ridare alle private ciò che Berlusconi avrebbe tolto nel 2006. Come dire che la Moratti nel corso del suo ministero si sia disimpegnata verso le scuole private. La cosa si commenta da sola.
Ma la finanziaria sembra non essere accettabile anche sotto altri aspetti: non viene preso in esame alcun adeguamento salariale per i lavoratori dipendenti che non sia un provvedimento tampone come la detassazione Irpef o misure di solidarietà come l’edilizia popolare o gli incentivi alla rottamazione, mentre continua ad essere spianata la strada degli sgravi fiscali per le imprese.
Se a questo si aggiunge la cancellazione di un articolo che finanziava l’assunzione di altri ispettori per l’Agenzia delle entrate, organo massimo di controllo dell’evasione fiscale, diventa macroscopica la percezione di una nuova manovra a ‘costo zero’, ancora una volta tutta pagata dal lavoro dipendente, che se prende un minimo da una parte di certo è perché gli è stato levato dall’altra. Con ragione dunque prende corpo l’ipotesi, nelle tre confederazioni sindacali, di una manifestazione nazionale a Roma, in novembre.
3 Ottobre 2007
venerdì 5 ottobre 2007
Finanziaria. Statali e scuola preparano lo sciopero generale
Non sono previsti fondi per i contratti, ma solo tagli
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