La Giunta di Palazzo Barbieri approva la delibera che modifica i criteri di assegnazione degli alloggi secondo la graduatoria regionale
da L'Arena 6/09/2007
di Enrico Giardini
Rivoluzione copernicana nell’assegnare gli alloggi pubblici. D’ora in avanti avranno la precedenza i cittadini italiani residenti a Verona, soprattutto se anziani. È quanto ha deciso il Consiglio di amministrazione dell’Agec, l’Azienda gestione edifici comunali, approvando una delibera che modifica i criteri di assegnazione del punteggio per concorrere al bando regionale con cui si assegnano le case popolari pubbliche. A comunicarlo, dopo la riunione di giunta di ieri, sono stati il sindaco Flavio Tosi, l’assessore alle politiche della casa Pierluigi Paloschi e il presidente dell’Agec, Giuseppe Venturini. PIÙ PUNTI AI VERONESI. In base al provvedimento — che per il momento si riferisce al bando regionale, cioè per gli alloggi pubblici costruiti anche con finanziamento regionale, disciplinati dalla legge reginale 10 del 1996 — gli otto punti spettanti all’Agec, sui 20 complessivi necessari per concorrere al bando regionale, verranno assegnati con un criterio diverso rispetto al precedente, riferito esclusivamente al reddito pro capite. Degli otto punti, quattro saranno per i cittadini italiani, nati in provincia di Verona, e che alla data della domanda siano residenti a Verona da almeno 20 anni: per i residenti da almeno otto anni un punto, da almeno 10 anni due punti, da almeno 15 anni tre, da almeno 20 quattro punti. Gli altri quattro punti saranno per le coppie di persone anziane, con uno dei due coniugi con oltre 65 anni, residenti nel Comune di Verona da almeno 10 anni. In pratica, il Comune e l’Agec hanno dato seguito alle modifiche apportate l’anno scorso dalla Regione alla legge del 1996, che ha aumentato da quattro a otto i punti che l’ente locale (il Comune, appunto) può attribuire per assegnare gli alloggi. In futuro, spiegano Tosi e Venturini, il criterio per dare punti verrà esteso anche agli alloggi del bando generalizzato, cioè quelle comunali, a canone convenzionato, riservato alle emergenze abitative. «Con il criterio di assegnazione deciso dalla precedente amministrazione comunale venivano privilegiati esclusivamente i cittadini extracomunitari», spiega Venturini, «visto che si considerava il reddito in base al numero di figli, e normalmente i cittadini extracomunitari ne hanno di più, e anche le situazioni in cui vivono, e spesso tanti di loro stanno in ambienti malsani». CAMBIO IN CORSA. Appena varata, la delibera che modifica i punteggi dovrà essere peraltro subito ritoccata (dal Consiglio di amministrazione dell’Agec, che ha votato all’unanimità, con un solo astenuto, la delibera) nella parte in cui per concorrere si pone come requisito, per chi richiede un alloggio, anche la nascita in provincia di Verona. «L’intenzione dell’amministrazione comunale era quella di privilegiare il criterio della residenza, e non della nascita. Per questo abbiamo già concordato con Agec di cambiare la delibera, togliendo dai requisiti l’obbligo per i richiedenti di essere nati in provincia di Verona. Basterà che siano residenti e cittadini italiani». Il sindaco spiega anche che «l’amministrazione si impegnerà per predisporre bandi esclusivi per gli anziani, una facoltà prevista dalla legge che Agec utilizzerà quanto prima e che non è mai stata presa in considerazione». NUOVE CASE. L’Agec ha un patrimonio di 4.000 alloggi. Ogni anno ne vengono assegnati un centinaio, metà del bando regionale, metà del generalizzato. Al momento di sono già in costruzione due nuove palazzine e nel Piano Peep già approvato dal Comune (1.200 alloggi) l’8 per cento è destinato all’Agec «Esprimo soddisfazione per l’approvazione di questo provvedimento», conclude l’assessore Paloschi, «che centra uno degli obiettivi importanti del programma elettorale della nostra amministrazione».
giovedì 6 settembre 2007
Case Agec, precedenza ai veronesi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento