giovedì 6 settembre 2007

Primi dati dell'inchiesta Fiom, i metalmeccanici bocciano l'innalzamento dell'età pensionabile

Si può lavorare in fabbrica fino a 60anni? La maggioranza degli operai pensa di no

Secondo il protocollo sul welfare, da gennaio 2011 per andare in pensione serviranno 60 anni di età e 36 di contributi. "Alla luce delle condizioni di lavoro attuali pensi di poter lavorare in fabbrica fino a 60 anni?" Lo ha chiesto la Fiom a un campione di centomila lavoratori metalmeccanici e la risposta degli operai è stata chiara: la grande maggioranza, il 57,7%, ha risposto "credo di no", solo il 20,8% ha optato per un più ottimistico "credo di si", mentre il restante 21,8% ha risposto "non so". Per Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom e coordinatore dell'inchiesta sulle condizioni di lavoro che si sta svolgendo nelle fabbriche metalmeccaniche, i cui risultati definitivi verranno presentati all'inizio dell'anno prossimo, è la conferma «che la discussione sull'età pensionabile che si svolge nel paese avviene a prescindere dalle reali condizioni di lavoro e dal giudizio che le lavoratrici e i lavoratori danno su di esse».

Come è noto, i lavoratori non sono tutti uguali. Non sorprende, pertanto, che il dato medio cambi significativamente a seconda che le risposte le diano gli operai o le altre figure dell'impresa, gli uomini o le donne. «Sul dato globale che comprende impiegati, operai, tecnici e coordinatori, il 49,3% - riferisce Cremaschi - dichiara di non essere in grado di poter svolgere lo stesso lavoro a sessant'anni, il 30% di poterlo fare e il 20% di non saper dare una risposta». Ma se si passa alle tute blu la statistica s'impenna: «Oltre il 57% degli operai dichiara, infatti, di non poter svolgere a sessant'anni la mansione di oggi e solo il 20% pensa di potercela fare. Tra le donne operaie - osserva il dirigente della Fiom nazionale - la percentuale è ancora più alta, i 2/3, per l'esattezza il 62,3%, dice di non essere in grado di svolgere a sessant'anni lo stesso lavoro di oggi, mentre soltanto il 14,6% dichiara di potercela fare». Per quanto riguarda le altre categorie di lavoratori «tra gli impiegati e tra i tecnici - prosegue Cremaschi - la percentuale di coloro che pensano di non potercela fare a sessant'anni è pari a circa 1/3. Tra i tecnici la percentuale è maggiore rispetto agli amministrativi. Anche qui le donne sono più dubbiose dei maschi sulla possibilità di farcela».

In sintesi, «la grande maggioranza degli operai e ancor di più delle donne operaie e 1/3 circa delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati e tecnici pensa di non potercela fare a svolgere il lavoro attuale a sessant'anni». E' «significativo - osserva ancora Cremaschi - che il dato si accentui con l'età, chi è più vicino ai sessant'anni è più pessimista sulla possibilità di farcela. Ma questo senza variare la sostanza, per cui anche tra i giovani con meno di 35 anni, ben il 55,1% degli operai pensa di non essere più in grado di svolgere il proprio lavoro quando avrà sessant'anni».

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