La mobilitazione del 30 ottobre 2008 è stata a Verona un evento grande, perchè partecipato e pacifico, e bello, perchè giovane e allegro: 2500- 3000 autorganizzate/i studentesse/i di scuole superiori e universistà, ricercatori e ricercatrici, docenti hanno detto NO ai provvedimenti del governo che vogliono distruggere (e non migliorare) l’istruzione pubblica italiana. L’occupazione di piazza Dante con lezioni all’aperto ed interventi pubblici organizzata da studentesse/i e insegnati delle superiori si è unita al corteo partito dall’università, formato a sua volta da studenti, docenti e
ricercatori dando vita ad un fiume che ha riempito di contenuti e colori il centro della nostra Città.
“Noi non siamo contro la scuola, noi siamo la scuola!” era uno degli slogan scanditi ed infatti in questa giornata la piazza è stata di chi ritiene importante e indispensabile, la scuola come veicolo di cultura che è elemento di crescita e miglioramento personale; di chi non sopporta che il governo faccia cassa taglianodo i fondi per l’istruzione pubblica, diminuendo le ore di lezione,facendo salire le tasse, precarizzando e tagliando i posti di lavoro, chiudendo istituti interi… in poche parole disarticolando e deprimendo l’intero universo pubblico e formando una scuola per pochi, per chi se la può permettere.
È chiaro che a Roma dopo le settimane di mobilitazioni ed a Verona, dopo la festosa, colarata e pacifica, invasione di piazza Bra chi comanda non potrà, com’è accaduto fino ad ora, far finta di niente negando la democrazia e la libertà su cui si fonda ancora il nostro Paese e la nostra comunità: questo movimento spontaneo và ascoltato!
Il Partito della Rifondazione Comunista ed i/le Giovani Comuniste/i hanno avuto il piacere di entrare nel flusso spontaneo di questa protesta, facendo un passo indietro sulla propria identià ed accettando di sfilare senza i propri simboli, per non dare segnali che potessero essere equivocati. Questa è infatti una lotta che condividiamo e che continueremo a sostenere con forza e decisione, schierandoci contro i tagli di risorse e posti di lavoro che porta alla riduzione dell’orario scolastico nelle primarie, alla chiusura di interi plessi scolastici, alla trasformazione di Atenei pubblici in fondazioni private.
Per noi non può passare il progetto di una società priva di un’istruzione e di una scuola di qualità e accessibile a tutte/i, perchè questo è il primo segno che connota una società libera e democratica!
Nessun commento:
Posta un commento