Antonella Palermo
Napoli
Anno che va, emergenza che resta. Proteste di popolo e rifiuti in strada chiudono il 2007, un altro anno è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va. Ne ha parlato anche Giorgio Napolitano nel suo intervento di fine anno: l'emergenza rifiuti si fa sempre più critica. Per il Capo dello Stato «paure irragionevoli e particolarismi, politici o localistici, che emergono in troppi casi». E questo atteggiamento, ha aggiunto, impedisce «la soluzione del problema con grave danno per le condizioni e per l'immagine di una città e di una regione nelle quali invece non mancano energie positive, realtà nuove e iniziative di qualità».
Protesta che va, protesta che viene. Con lo stop del sito di Taverna del Re a Giugliano, ora si punta a riaprire la discarica del quartiere Pianura di Napoli, chiusa oltre dieci anni fa. Il commissariato straordinario per l'emergenza rifiuti ha vagliato l'ipotesi di Pianura come tra le migliori per far fronte alla crisi di questi giorni. La sindaca Rosa Russo Iervolino ha già detto di non essere d'accordo. I cittadini del quartiere hanno occupato i binari della Circumflegrea che collega Napoli con il litorale domitio e le strade di via Pisani (dove dovrebbe aprire il sito) e la vicina via Montagna Spaccata. Contro la discarica di Pianura si sono espressi anche i cittadini di Pozzuoli che, in un appello alle istituzioni hanno ricordato: «Oggi a pochi metri da dove si intende riaprire la discarica ci sono tre campi di equitazione, vigne, frutteti, insediamenti residenziali, scuola, una piscina aperta al pubblico per tutta la stazione, un centro commerciale, insediamenti produttivi che danno lavoro a centinaia di famiglie, campi archeologici. Si immaginava che le istituzioni proseguissero il loro impegno per la sempre maggiore valorizzazione di un'area a spiccata vocazione turistica per la sua felice posizione geografica». Brindisi di speranza e di lotta, invece, accanto ai falò accesi nella località Carabottoli di Carinola ed in prossimità dell'area dei Cinque moggi di Pignataro Maggiore, entrambe in provincia di Caserta. Anche qui si protesta per la difesa del territorio e da ormai settimane continua il presidio di cittadini contrari all'insediamento di un sito di stoccaggio di ecoballe e di una discarica. Ad Aversa, sempre nel casertano, i cittadini di diversi comuni del comprensorio hanno protestato contro l'ipotesi di riaprire il sito di stoccaggio temporaneo di Marruzzella a San Tammaro e qualcuno ha portato rifiuti, rigorosamente differenziati, sotto casa di un sindaco troppo scettico sulla possibilità che la differenziata attecchisse nella coscienza dei suoi concittadini.
Commissario che va, commissario che viene. Il 2007 si era chiuso anche con la decisione (nient'affatto unanimemente condivisa) del Consiglio dei Ministri di prorogare lo stato di emergenza per i rifiuti e con esso il commissariamento in Campania. Il primo gennaio del nuovo anno vede l'arrivo del neocommissario Umberto Cimmino, che prende il posto del prefetto di Napoli Alessandro Pansa. Nei buoni propositi per il nuovo anno del nuovo vertice del commissariato straordinario, c'è quello di ascoltare più di quanto sia stato fatto in passato, le popolazioni locali. «C'è sempre la possibilità di mediare - ha detto Cimmino - è quello che cercherò di fare: mediare con i cittadini, con le istituzioni perché ognuno deve fare la sua parte». E a Pianura? Per il nuovo commissario straordinario è «consistente» l'ipotesi di riaprire il sito, ma resta comunque un'ipotesi per la quale, però, chiede che sia l'amministrazione comunale - che si è già espressa negativamente - a mediare con la popolazione. «Certo - ha aggiunto pure - se le cose continueranno ad andare avanti così, ci potrebbe essere un peggioramento». Tra i prossimi obiettivi c'è anche quella di fare in modo che tutte le province della Campania gestiscano i propri rifiuti. La provincializzazione ed il ritorno ad una gestione ordinaria sono il pallino di molti amministratori locali, soprattutto di quanti hanno contestato la scelta di prorogare lo stato di emergenza e la struttura commissariale.
Roghi che vanno, pompieri che vengono. I fuochi d'artificio per salutare il nuovo anno sono sempre stati una delle più grosse passioni campane. Lo sa bene anche il sindaco di Caserta che ha tentato inutilmente di vietarne vendita e utilizzo nella notte del veglione. L'ordinanza era stata emessa in considerazione degli enormi cumuli di rifiuti che si erano accatastati nelle strade nei giorni scorsi e che si temeva potessero essere trasformati in falò dai botti del Capodanno con il rischio di un'emergenza nell'emergenza. Ma i commercianti sono insorti, il sindaco ha revocato nel giro di due ore l'ordinanza e i botti sono stati sparati. I rifiuti, poi, sono andati a fuoco comunque, segno chi li ha bruciati, evidentemente, era intenzionato a farlo e l'avrebbe fatto ugualmente anche senza botti e fuochi d'artificio. A Caserta come a Napoli, i roghi di spazzatura nella notte di Capodanno - dolosi o conseguenza dei festeggiamenti "esplosivi" - sono stati centinaia, nonostante già da diverse ore prima, i vigili del fuoco di entrambe le province avevano provveduto ad innaffiare l'immondizia con una pioggia di acqua e calce così da renderli meno infiammabili.
(Liberazione, 2 Gennaio 2008)
venerdì 4 gennaio 2008
Campania, girone infernale dei rifiuti. Discariche, roghi, nessuna via d'uscita
Il 2007 si era chiuso anche con la decisione (nient'affatto unanimemente condivisa) del Cdm di prorogare lo stato di emergenza
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