lunedì 31 dicembre 2007

Verona, il sindaco Flavio Tosi e il consigliere razzista

Tiziana Valpiana*

In soli 6 mesi di amministrazione di centro destra con il sindaco Tosi tante cose sono cambiate a Verona: non si possono consumare panini e bibite in prossimità dei monumenti, non ci si può sdraiare sulle panchine attrezzate con appositi "disturbatori", non si può bere fuori dai bar, siamo stati forniti di 10 (dicasi dieci!) nuovi vigili nei quartieri, il campo rom sta per essere definitivamente sgomberato con buona pace dei bimbi inseriti a scuola e degli adulti faticosamente accompagnati in percorsi lavorativi, è stato tolto il patrocinio a iniziative democratiche e terzomondiste quali il Congresso nazionale del Movimento Nonviolento e Il Premio Enzo Melegri...
Da candidato sindaco, Tosi in campagna elettorale si era presentato come colui che avrebbe riportato ordine e legalità in città. A qualche mese di distanza la realtà dei fatti è sotto gli occhi di tutti: gli stranieri e i poveri sono perseguitati in quanto per definizione portatori di "violenza", mentre i suoi amici si rendono protagonisti di risse e aggressioni che hanno riportato il clima politico veronese indietro di qualche decennio. D'altra parte, capolista e ora capogruppo della Lista del sindaco Tosi c'è Andrea Miglioranzi un dirigente di Fiamma Tricolore ed esponente di Gesta Bellica, gruppo musicale nazi veronese, la cui presenza offende tutta la città.
ll sindaco Flavio Tosi, la settimana scorsa ha marciato per le vie della città alla testa di un minaccioso corteo della estrema destra eversiva come Fiamma Tricolore, Forza Nuova, Veneto Front Skinhead, fianco a fianco di personaggi nel passato arrestati, giudicati e condannati per aggressioni, ferimenti e detenzione di armi. Alcuni di loro, nella serata, recidivi, si sono resi responsabili di un pestaggio violento a carico di tre "terroni" incautamente circolanti a Verona.
E' gravissimo che il sindaco abbia di fatto coinvolto la città, Medaglia d'oro della resistenza antifascista, in una manifestazione dalla quale sono partiti insulti alla magistratura, al prefetto, alla Resistenza e nella quale non mancavano le bandiere nere e minacce.
Se un sindaco non condanna atteggiamenti provocatori, frasi razziste, e si mescola fra gli ultrà violenti, non ci si può poi stupire che alcuni si sentano autorizzati e legittimati ad aggredire tre giovani solo perché ritenuti "terroni".
Il sindaco di una città deve avere il senso delle istituzioni. Dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, essere imparziale, garante della cittadinanza di tutti. Ma soprattutto dovrebbe essere fedele alla Costituzione italiana, repubblicana, democratica, antifascista. Purtroppo questo a Verona oggi non accade.
Ma, in tutto questo scempio, si è creata una realtà positiva: sabato 22 dicembre è nato ed ha debuttato davanti al Municipio il "Coordinamento per la democrazia a Verona", promosso da Partito Democratico, Rifondazione Comunista, PdCI, Verdi, Sinistra Democratica, Italia dei Valori, Movimento Non violento, cui hanno aderito il circolo pink, il CSA la Chimica e tanti singoli e associazioni che non accettano di vedere la propria città diventare una fortezza ogni giorno più arroccata e chiusa a ogni diversità e che non intendono tacere davanti alla violenza squadrista, e a chi la protegge.
Per difendere il Municipio, l'istituzione democratica più vicina ai cittadini, dal comportamento irresponsabile del Sindaco siamo scesi in piazza, con tutti i veronesi che si riconoscono nei valori democratici, per condannare la violenza, per reagire in difesa della dignità delle istituzioni, per non tacere e non subire il clima di intolleranza che rischia di divenire contagiosa.
Verona deve ritrovare, nello spirito più genuino della sue tradizioni laiche e cattoliche, il rispetto di se stessa e delle proprie istituzioni, deve riscoprire i valori della tolleranza, della solidarietà, della convivenza, del dialogo.
Il sindaco ha pubblicamente riconosciuto di avere sbagliato a partecipare, ora deve dimostrare con un atto concreto alla città di prendere davvero le distanze da chi, come il capogruppo della sua lista in consiglio comunale, Miglioranzi, già componente del Gruppo Gesta bellica, inneggia al nazismo e al razzismo. Già nello scorso giugno, dopo averlo nominato come rappresentante dell'amministrazione comunale nell'Assemblea dell'Istituto veronese per la storia della resistenza, davanti alle reazioni indignate dei democratici in città e in tutta Italia il sindaco lo ha invitato a dimettersi, ora deve prendere definitivamente le distanze dimostrando che non c'è spazio per chi si fa portavoce di disvalori e di atti di violenza.

* Senatrice Prc-Se

2 commenti:

Anonimo ha detto...

anche mussolini ha iniziato così...la storia dovrebbe insegnarciqualche cosa

Anonimo ha detto...

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