lunedì 31 dicembre 2007

Università, sbloccati i concorsi arriva l'agenzia di valutazione

da www.repubblica.it
di SALVO INTRAVAIA

SBLOCCATI i concorsi per i professori universitari. E' una delle ultime novità del governo per il 2007 in tema di università. Una notizia attesa da migliaia di ricercatori che aspirano al salto di qualità. La decisione è stata presa durante il Consiglio dei ministri di venerdì mattina che nel cosiddetto
decreto milleproroghe ha inserito la disposizione che riapre, per il solo 2008, le selezioni per accedere ai ruoli dei professori associati e ordinari bloccate da due anni.

Ma per il sistema universitario nazionale è in arrivo un'altra importante novità. Nasce l'Anvur: l'Agenzia che darà le pagelle agli atenei italiani. In base a una serie di indicatori, le università più produttive si meriteranno fette più grosse dei finanziamenti statali mentre per quelle meno efficenti arriveranno rimbrotti e ispezioni ministeriali ma soprattutto dovranno accontentarsi di "quel che passa il ministero". Una novità che per il nostro Paese suona come una vera e propria rivoluzione copernicana.

Riguardo ai concorsi, ha spiegato il ministro dell'Università Fabio Mussi,"la norma, in sostanza, allunga la validità per l'anno 2008 della legge 210 del 1998 (la cosiddetta legge Berlinguer, ndr), con una variazione: a un posto bandito corrisponderà un solo vincitore. Non esisterà più il sistema delle idoneità". Il tutto mentre, continua Mussi, è stato "avviato un piano straordinario per l'assunzione di nuovi ricercatori". I concorsi per i primi 1.050 posti sono già partiti "per ora con le vecchie regole", ma "per i prossimi 3 mila scatteranno quelle nuove già varate". Dunque, "entro il 2009 ci saranno 4.000/4.200 nuovi ricercatori".


Nuove regole che non sembrano particolarmente apprezzate dall'Associazione nazionale docenti universitari che affida a una nota tutte le sue perplessità. "La nuova legge sui concorsi in discussione alla Camera lascia intatta la divisione della docenza universitaria in tre ruoli (non distinguendo tra reclutamento e progressione di carriera), introduce la libera docenza a termine, gestita dai gruppi dominanti a livello nazionale, e salvaguarda la cooptazione locale. Per un ministro che si vanta di fare la 'rivoluzione' è proprio un bel risultato", conclude l'Andu.

Ma quello che per il sistema universitario italiano potrebbe tradursi in una specie di terremoto è la nascita dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. I cui compiti saranno "di promuoverne la qualità anche attraverso attività di valutazione, di raccolta e analisi di dati, di consulenza, di formazione e di promozione culturale".

Lo schema di decreto del presidente della Repubblica prevede che, d'ora in poi, ci saranno più fondi per gli atenei che offriranno maggiore qualità e per gli enti di ricerca che produrranno di più. La valutazione, ha garantito il ministro, consentirà di prendere decisioni su trasferimenti di risorse e quindi di fermare i "finanziamenti a pioggia". L'agenzia entrerà a regime in primavera con la nomina dei sette membri del Consiglio direttivo, cui poi spetterà l'elezione del presidente.

Sarà la stessa Agenzia "a proporre i criteri per la ripartizione di una quota del fondo annuale ordinario delle Università e degli Enti di ricerca". E per avere un termine di paragone determinerà per ogni ateneo "il costo standard degli studenti universitari". L'organismo, inoltre, in base ai dati raccolti e analizzati e sulla scorta delle ispezioni effettuate compilerà analisi e valutazioni che renderà pubbliche ogni due anni in un apposito Rapporto. Per gli atenei e gli enti di ricerca più brillanti sarà la stessa agenzia che segnalerà al ministero dell'Università "le situazioni che motivano, per l'elevata qualità raggiunta o per un rapido accrescimento di qualità nella didattica e nella ricerca, l'assegnazione di quote aggiuntive premiali del fondo di finanziamento ordinario". Ma saranno segnalate anche "le situazioni di maggiore scostamento dagli standard qualitativi prefissati che richiedano l'attuazione di appositi programmi di rientro, nonché eventuali gravi inadempienze o situazioni di impossibilità ad adempiere alle finalità istituzionali". Una promozione a pieni voti o una sonora bocciatura utile agli studenti e alle famiglie al momento della scelta dell'università.
(30 dicembre 2007)

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