sabato 22 dicembre 2007

«Migranti esclusi.Il governo faccia decreto flussi bis»

La denuncia di Filippo Miraglia dell'Arci «Situazione gravissima,colpa del Viminale » di Laura Eduati

Sanare le ingiustizie causate dal cervellone del Viminale emanando un decreto flussi bis, per dare ai migranti esclusi una seconda chance di regolarizzazione. Questa la richiesta del responsabile immigrazione dell'Arci Filippo Miraglia, allarmato dalle disfunzioni registrate nella giornata del cosiddetto click day : invio lento dei moduli, mancata conferma, rifiuto di alcune domande (come quelle dei srilankesi) perché il sistema del ministero dell'Interno non riconosce i nominativi. Per Miraglia «la situazione è gravissima, molto peggio di quanto ci immaginavamo».

Che cosa è successo nelle sedi dell'Arci?
Sei ore dopo dall'avvio delle domande di soggiorno eravamo riusciti ad inviare soltanto l'1-2% dei circa 10mila moduli che i migranti ci avevano affidato perché non possiedono un computer o perché il datore di lavoro è troppo anziano per accedere a internet. Il Viminale dice che con questa procedura "vince" chi arriva prima, ma non è così: dei due computer uno accanto all'altro, uno riusciva a inoltrare facilmente le richieste, l'altro no. Agli stranieri che ci hanno affidato i moduli e che rimarranno esclusi cosa possiamo dire?

Quante persone si sono rivolte all'Arci?
Circa 100mila, ma alla stragrande maggioranza abbiamo consigliato di inviare il modulo autonomamente. Abbiamo avuto un ruolo da servizio pubblico gratuito, a questo punto se ci sono difficoltà ne deve rispondere il Viminale.

Oltre alla lentezza, quali guai avete sperimentato?
Alcuni migranti ci hanno segnalato che la loro domanda è stata respinta perché nel cervellone risultava già inoltrata con il nominativo di un altro datore di lavoro, cosa evidentemente falsa. E poi il disagio patito dai cittadini dello Sri Lanka, il sistema non riconosce i loro cognomi oppure blocca i moduli se lavoratore e datore di lavoro hanno la stessa nazionalità.

A fronte di questa disparità di trattamento, come pensi si possa risolvere la situazione?
Il ministero deve subito convocare un tavolo straordinario per sanare le ingiustizie di cui siamo testimoni. I migranti possono fare ricorso alla magistratura, ma tocca al Viminale trovare il bandolo della matassa. Qui non si parla di semplice burocrazia, ma della vita delle persone. Avevamo previsto un forte afflusso di domande, ma certo non così tante. Se anche nelle altre due date per l'avvio delle domande di soggiorno si presenteranno 300mila persone, parleremo di 1 milione di richiedenti la regolarizzazione a fronte di un decreto flussi da 170mila.

E dunque?
E dunque il governo a gennaio dovrà varare un decreto flussi bis, come è accaduto l'anno scorso, tenendo aperte le liste. Lo deve fare subito, e non dopo un anno perché oggi queste persone hanno un lavoro e un datore disposto ad assumerli in regola, tra qualche mese forse avranno perso questa opportunità.

Questo sistema si inquadra ancora nella Bossi-Fini, in attesa che la Amato-Ferrero venga approvata dal Parlamento. Cambieranno in meglio le cose?
Penso di sì, la nuova legge è naturalmente migliore della precedente anche se come Arci abbiamo chiesto delle modifiche. Ad ogni modo è chiaro che il governo ha previsto soltanto 170mila persone perché teme di essere attaccato dalla destra. Ma deve capire che le circa 350mila persone che ieri hanno presentato domanda hanno alle spalle un datore di lavoro che le vuole regolarizzare, e dunque non si capisce perché dovrebbero essere respinte. Il meccanismo delle quote mal si abbina con il lavoro a chiamata, se un italiano vuole assumere uno straniero lo deve fare senza sperare di rientrare nelle quote.

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