giovedì 1 novembre 2007

Sciopero metalmeccanici, mobilitazione di massa

“30 euro? Rifiuto e vado avanti”
di Fabio Sebastiani

Cortei, sit-in davanti alle sedi delle associazioni imprenditoriali, e anche blocchi stradali. In una giornata che più autunnale non si può, dal nord al sud d’Italia le tute blu in lotta per il contratto hanno suonato la prima campanella. Lo sciopero è riuscito in pieno, con punte dell’85%, e la mobilitazione pure. Diecimila in corteo a Torino, che hanno affisso le loro buste paga sui muri dell’Unione industriali. Un segnale importante, questo, che spiega la poca voglia dei metalmeccanici di farsi persuadere dai “trenta euro” di Marchionne. Un cartello, tra i quattromila di Firenze, spiega lo stato d’animo dei lavoratori e delle lavoratrici: “Trenta euro? Rifiuto e vado avanti”.

“Finora le risposte di Federmeccanica sono state negative e a questo punto bisogna superare questa fase di stallo”, ha detto il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini, che ha parlato nel capoluogo Toscano. “Con lo sciopero di oggi comincia una fase di conflitto sociale pesante: o c’è una svolta e si va verso l’accordo, o decideremo iniziative pesanti”.

La trattativa è ancora tutta in salita. Diverse le aziende, a cominciare dalla Fiat, che hanno rotto l’ordine interno che dettava un aumento “non oltre l’inflazione programmata”. In termini più concreti, circa 60 euro. Da diverse parti si segnalano offerte anche di 120 euro, quindi ben oltre i 117 chiesti in piattaforma dalle tute blu.

Le iniziative in giro per l’Italia sono state tutte molto riuscite. Venticinquemila in Lombardia, tra presìdi e cortei; un migliaio ad Ancora, dove le tute blu hanno bloccato per alcune ore il traffico nei pressi della rotatoria davanti l’Assindustria. Mobilitazioni importanti anche in Veneto. A Vicenza, dove in 3.000 hanno sfilato dalla stazione ferroviaria fino alla sede di Federmeccanica, a Marghera, a Treviso, ed a Padova dove un corteo di 5.000 lavoratori ha percorso la città, dalla zona industriale fino alla sede di Unindustria, nel piazzale della Stanga. La manifestazione è stata conclusa dal comizio di Giorgio Cremaschi, Segretario nazionale della Fiom che, riferendosi alle elargizioni dei 30 euro, ha detto: “Vogliamo il contratto e non mance. Il successo dello sciopero dimostra che chi, a partire da Confindustria, pensava di colpire la vertenza contrattuale con 30 euro ha sbagliato i conti”.

Sono vicino ai metalmeccanici, a quante e a quanti hanno manifestato oggi da Torino a Termini Imerese per il rinnovo del loro contratto”. si legge in una nota del ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero. “Credo - continua - che le richieste avanzate da questi lavoratori siano legittime e vadano recepite”. Confindustria, conclude Ferrero, “ha così la possibilità di rispondere alle preoccupazioni di Mario Draghi sui salari bassi: può accogliere le richieste salariali dei metalmeccanici limando un po’ i profitti e gli stipendi da nababbi dei manager, a partire da quello di Montezemolo”.


Roma, 30 Ottobre 2007

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