da www.rainews24.it 6/11/2007
Superare il sistema dei Cpt, favorire l'incontro 'regolare' tra la domanda e l'offerta di lavoro straniero, rendere effettivi i rimpatri: sono alcuni degli obiettivi del ddl Amto-Ferrero, adottato questa sera come testo base dalla commissione Affari Costituzionali di Montecitorio, che punta a modificare la disciplina sull'immigrazione introdotta dalla Bossi-Fini. Queste le novità contenute nel testo.
Flussi d'ingresso. Con il ddl Amato-Ferrero il governo intende "promuovere l'immigrazione regolare, favorendo l'incontro tra domanda e offerta di lavoro di cittadini stranieri". Cambia il meccanismo di determinazione dei flussi d'ingresso: la programmazione delle quote massime di extracomunitari da ammettere sul territorio nazionale diventa triennale. In sostanza, ogni anno sarà possibile aumentare il numero di ingressi di cittadini stranieri, adeguandolo "ad ulteriori e nuove esigenze del mercato del lavoro".
Colf e badanti. Il via libera riguarda in particolare colf e badanti: la quota stabilita potrà essere superata "in una misura prefissata", in presenza di un numero di richieste di nulla osta superiore. Previsti inoltre ingressi "fuori quota" per alcune categorie di lavoratori, come professori universitari, ricercatori e "personalità di chiara fama".
Liste di collocamento.Nascono le "liste di collocamento" all'estero, a cui potranno iscriversi "i lavoratori stranieri che intendano fare ingresso in Italia per lavoro subordinato, anche stagionale". Le liste, "organizzate in base alle singole nazionalità", saranno tenute dalle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane o "presso le autorità dei Paesi di origine".
Sponsor e 'auto-sponsor': Torna lo sponsor-garante (già previsto dalla Turco-Napolitano). A fare da garante per l'ingresso in Italia di un immigrato extracomunitario potrà essere sia un privato cittadino sia uno sponsor istituzionale: enti locali, sindacati, associazioni imprenditoriali. Una delle novità più importanti introdotte dal ddl è la possibilità, per il cittadino straniero in possesso di "risorse finanziarie adeguate al periodo di permanenza sul territorio nazionale", di "autosponsorizzarsi". Il provvedimento abolisce inoltre il contratto di soggiorno e prevede procedure semplificate per il rilascio del visto d'ingresso, del permesso di soggiorno e del suo rinnovo.
Permessi di soggiorno. La validità iniziale dei permessi di soggiorno si allunga ad un anno per chi ha un contratto di lavoro a tempo determinato di durata inferiore a sei mesi, due anni per un contratto superiore a sei mesi, tre anni per un rapporto di lavoro a tempo determinato o autonomo. La durata dei permessi raddoppia in sede di rinnovo. Il permesso di soggiorno resterà valido, in caso di cessazione del rapporto di lavoro, per un ulteriore anno in modo da consentire all'immigrato di cercare una nuova occupazione senza scivolare nella clandestinità. Il prefetto potrà rilasciare permessi di soggiorno per motivi umanitari, anche a favore dello straniero che dimostri spirito di appartenenza alla comunità civile.
Voto alle comunali. Gli stranieri con carta di soggiorno, che in base alla nuova normativa si può ottenere dopo cinque anni di residenza regolare in Italia, potranno "votare o essere candidati alle elezioni comunali".
Al via riforma Cpt. Il ddl non parla di chiusura, ma di "radicale riforma" dei Centri di permanenza temporanea e assistita "alleggerendo la platea dei soggetti potenzialmente destinati" in queste strutture. Il testo fa riferimento al "progressivo svuotamento dei Centri come proposto dalla Commissione De Mistura" (ma una direttiva firmata proprio oggi dal ministro Amato prevede anche la chiusura dei Cpt di Brindisi, Crotone e Ragusa).
Il nuovo sistema funzionerà così: innanzitutto viene interrotta la continuità tra carcere e Cpt che oggi interessa molti immigrati in Italia. La riforma introduce nuove procedure per identificare gli stranieri durante la detenzione e avviarli all'espulsione senza passare per i Cpt, anche attraverso l'accesso a programmi di rimpatrio assistito. Gli stranieri irregolari sbarcati o comunque individuati saranno destinati in strutture di accoglienza vera e propria "non a carattere detentivo", nelle quali saranno identificati e informati sulle misure che li riguardano (dal diritto di asilo alla legislazione in materia di tratta e sfruttamento del lavoro). Nei Cpt saranno ospitati solo i clandestini che attendono di essere espulsi e che si sono sottratti alla identificazione. I Centri saranno 'aperti': e' prevista la possibilità che possano essere visitati da autorità politiche, associazioni e giornalisti.
Rimpatri assisititi. Per favorire lo svuotamento dei centri saranno infine previsti programmi di rimpatrio volontario ed assistito finanziati da un fondo, da istituire presso il ministero dell'Interno, alimentato con contributi a carico dei datori di lavoro, degli enti o associazioni, dei cittadini che garantiscono l'ingresso degli stranieri e degli stessi immigrati. La durata del divieto di reingresso per gli stranieri espulsi sarà differenziata in considerazione della partecipazione ai programmi. La competenza in materia di espulsioni torna a giudice ordinario.
Sanzioni in materia di immigrazione. Anche alla luce delle sentenze della Corte Costituzionale e della Cassazione viene introdotta una revisione delle sanzioni di natura penale previste per la violazione delle disposizioni in materia di immigrazione: questi reati considerati con l'attuale disciplina della Bossi-Fini come una sorta di diritto speciale aggravato vengono in sostanza ricondotti ai principi ed alle norme del codice penale e di quello di procedura penale. Le competenze giurisdizionali sono attribuite al giudice ordinario in composizione monocratica. Sui diritti fondamentali, ad esempio i ricorsi contro i decreti di espulsione, per gli immigrati varrà la competenza del giudice ordinario e non quella del giudice di pace.
Minori. Nel ddl approvato oggi dal Consiglio dei ministri una particolare attenzione viene dedicata ai minori. E' previsto il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi familiari allo straniero che al compimento della maggior età risulti a carico di uno e entrambi i genitori; la conversione, al compimento della maggior età, del permesso di soggiorno rilasciato al minore straniero non accompagnato in altre tipologie di permesso di soggiorno, compresa quella per accesso al lavoro.
martedì 6 novembre 2007
Immigrazione, le novita' della riforma Amato-Ferrero
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