mercoledì 24 ottobre 2007

Per la libertà e i diritti dei migranti:Mobilitazione nazionale 27 ottobre a Brescia

La legge Bossi-Fini è ancora in vigore e non sembra ci sia la volontà di abrogarla, nemmeno di superare gli aspetti più razzisti che continuano a provocare il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei migranti. Abbiamo sentito nell’ultimo anno tante promesse, nessuna si è tradotta in realtà. Nei fatti non abbiamo visto alcuna discontinuità con i governi precedenti. Anzi abbiamo assistito ad un aumento di episodi razzisti di una gravità allarmante: amministratori locali che incitano la popolazione a cacciare rom e migranti. I migranti non sono considerati persone, soggetti che vogliono affermare i propri diritti sociali e politici, ma donne e uomini da usare nelle fabbriche, nel commercio, nelle cooperative come forza lavoro precaria e sottopagata.
Da quasi due anni i migranti e le loro famiglie sono costretti a pagare centinaia di euro per ogni rinnovo del permesso di soggiorno. Gran parte di questi soldi vanno alle Poste Italiane senza che forniscano un servizio e un’assistenza adeguati. L’accordo tra lo Stato e le Poste si è rivelato solo un grande affare per le Poste e le casse dello Stato, un ulteriore costo per i migranti e un notevole allungamento dei tempi per rinnovare i permessi di soggiorno. Bisogna trasferire tutte le pratiche dalle questure e dalle Poste agli enti locali, comuni e circoscrizioni, in modo che i migranti non siano più costretti a fare umilianti code davanti agli sportelli e perché finalmente i permessi di soggiorno siano una normale certificazione amministrativa.
Il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro continua ad essere il principale motivo della precarietà dei migranti oltre che rappresentare un costo economico e sociale eccessivo per i migranti: basti pensare che per lavorare i migranti devono avere una casa idonea con tanto di certificazione a norma degli impianti idraulico e elettrico.
La diffusione dei cosiddetti regolamenti e patti sulla sicurezza sta alimentando un clima sociale ostile nei confronti dei migranti. I CPT continuano a essere aperti e svolgere la loro funzione repressiva e di controllo della libertà dei migranti.
E’ necessaria una nuova sanatoria, base di partenza per l’introduzione della regolarizzazione permanente, di tutti i migranti presenti sul territorio.
E venuto il momento che i migranti e gli antirazzisti riprendano la parola e si mobilitino in prima persona in due scadenze nazionali: il 27 ottobre a Brescia e il 28 ottobre a Roma.

Sabato 27 ottobre ore 15.00
piazza della Loggia – Brescia

· per l’abrogazione del protocollo di intesa con Poste Italiane basta dare i soldi alle poste per i permessi di soggiorno.
· per la rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro, fonte di precarietà e di ricatto sui luoghi di lavoro.
· per la chiusura definitiva dei Centri di Permanenza Temporanea (CPT) in cui continuano ad essere rinchiusi i migranti che non hanno commesso alcun reato. No ai regolamenti e ai patti sulla sicurezza che colpiscono i migranti e alimentano il razzismo
· per la sanatoria e la regolarizzazione permanente di tutti/e i/le migranti presenti sul territorio
· per l' abrogazione della Bossi-Fini
· per il rimborso dei contributi pagati per chi rientra definitivamente nel proprio paese

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