La scuola e gli studenti ripiombano nel passato. Con i provvedimenti votati ieri in parlamento su proposta del ministro dell’istruzione Giuseppe Fioroni dopo 13 anni vengono reintrodotti gli esami di riparazione a settembre. Alle scuole la responsabilità di organizzare i corsi di recupero, di permettere che gli studenti abbiano gli strumenti per superare le carenze. Questo mentre i finanziamenti alle scuole pubbliche e le assunzioni a tempo indeterminato dei docenti continuano ad essere ridotti, come si comprende anche dall’ultima finanziaria.
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Per questo il provvedimento prevede la possibilità di rivolgersi a scuole private o a soggetti esterni per avere una garanzia sulla promozione. La formazione viene appaltata per lo più ai privati senza risolvere il problema della qualità degli insegnamenti nella scuola pubblica. Bocciature ed autoritarismi continuano ad eludere il problema di come avere una scuola ed una formazione inclusiva e di qualità.
Ancora una volta questo governo vota provvedimenti sulla scuola e sull’istruzione senza ascoltare e tenere in conto le osservazioni e le proposte dei movimenti,delle organizzazioni degli studenti e degli organi di rappresentanza. Sono metodi e modi di fare politica che abbiamo conosciuto e contrastato negli anni della Moratti e che il governo dell’ Unione avrebbe dovuto capovolgere.
L’ abbiamo denunciato quando durante i voti sulle liberalizzazioni dell’anno scorso con decreto legge sono state equiparate le scuole alle fondazioni trasformando i consigli d’istituto in consigli di amministrazione, mantenendo intatto il doppio binario tra formazione e lavoro, approfondito dalle proposte sui poli tecnico-scentifici.
Oggi pubblicamente bocciamo il ministro Fioroni.
Il 12 ottobre saremo in piazza contro l’idea disciplinare di scuola del ministro, per chiedere maggiori investimenti sul diritto allo studio, sull’edilizia scolastica, per un reddito che garantisca una formazione di qualità. A Bari, Napoli, Roma, Milano e in tante altre città gli studenti riprendono la voce e la parola. Una tappa prima dello sciopero studentesco del 20 ottobre: un grande corteo per far incontrare i movimenti studenteschi, i movimenti sociali e i popoli della sinistra e soprattutto manifestare contro la precarietà, del lavoro e della vita.
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