Anubi D'Avossa Lussurgiu Ieri una nuova epifania ha rivelato la portata, anche a livello simbolico, della rivolta studentesca e giovanile in corso in Grecia. Nel primissimo pomeriggio, ora di Atene, la sovversione dell'ordinario e del controllo dall'alto della percezione comune è andata letteralmente "in onda". In televisione. Sull'equivalente greco dell'italiana Rai2, il canale pubblico Net. In cinquanta hanno occupato, come altre decine di migliaia le università e le scuole del Paese, gli studi del telegiornale. Proprio mentre si stava trasmettendo la diretta del discorso del primo ministro Karamanlis al Parlamento. Il viso e il discorso del premier sono sfumati mentre la linea tornava alle telecamere in studio, fino all'inquadratura durata quasi due minuti degli "occupanti", con tre striscioni di appello alla giustizia e alla verità e alla scesa di massa nelle strade nel nome di Alexi Grigoropoulos assassinato «dallo Stato». Poi, altri 6 minuti di interruzione delle trasmissioni, riprese quando ancora i giovani stavano abbandonando lo studio. Il direttore di rete si è assunto «ogni responsabilità» della pessima prova dei «sistemi di sicurezza» violati dall'incursione, la più eclatante d'una serie effettuata nei giorni precedenti in molte stazioni radiofoniche e anche su tv private e locali (oltre a raid più duri in sedi di giornali di destra). In verità, tutto in questo episodio fa intendere un clima eccezionale, quanto a corto circuito del "sistema": è evidente infatti che anche la messa in onda della protesta rivela un certo imbarazzo di chi opera nella tv pubblica a farsi parte della cortina di repressione opposta dal governo all'insorgenza. Se poi si aggiunge il fatto che tra i volti degli «occupanti» sono apparsi quelli di alcuni fra i più noti giovani registi del cinema greco, si ha un quadro completo del trauma creativo che sta sconvolgendo la "normalità" del Paese e che l'azione ieri a Net ha rappresentato. E' stata un'azione, comunque, che ha anche dato ulteriormente il segno della progressione con cui il movimento radicalissimo in atto in Grecia sta portandosi sul terreno del consenso e della condivisione con il massimo spettro possibile dei soggetti sensibilizzabili all'insubordinazione e alla sollevazione. Uno sviluppo che guarda anche a scadenze di mobilitazioni nuove e precise: a partire da quella di domani, quando il movimento proverà a forzare verso la generalizzazione e dunque il blocco totale del Paese lo sciopero di 4 ore dislocate indetto da un consistente ffronte sindacale contro le politiche del governo. Una data, quella di giovedì, scelta anche per portare a livello di corteo nazionale la manifestazione indetta anche per quel giorno ad Atene, come ogni giorno dall'indomani dell'assassinio a 15 anni di Alexi, la sera di due sabati fa. Si lavora dunque a produrre la più imponente dimostrazione di forza del movimento, che rimane in costante crescita quanto a diffusione tra gli studenti e i giovani: atenei, ginnasi e licei sono quasi totalmente occupati in gran parte del Paese. E senza quasi nella capitale, dove a ieri mattina sono stati presi nelle proprie mani dagli studenti anche il Politecnico di Zografu. a Kaisariani (dove è stato attaccato anche il commissariato di polizia) e la Scuola di Filosofia, mentre è in occupazione anche il municipio di Halandri, che diventa così il secondo "autogestito". Intanto a Tessalonica si è ripetuta la tensione del giovedì davanti al tribunale di Atene: ieri è stata la volta degli uffici locali della magistratura d'essere assediati e di assistere a duri scontri con la polizia, in occasione del processo a 8 agenti accusati del brutale pesstaggio d'un ragazzo cipriota 2 anni fa. Questo, mentre continuano e si sono allargati gli scioperi della fame nelle carceri greche, proprio in nome di Alexi Grigoropoulos. In tutto ciò, si incrina la linea di condotta dello stesso governo: ieri Karamanlis ha cercato di mostrarsi «disponibile al dialogo con gli studenti» e ha negato di «sottovalutare la portata dell'esplosione giovanile». E' solo perché non riesce a reprimerla. in collaborazione con Oliva Damiani
17/12/2008 |
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