Dichiarazione di Elisabetta Piccolotti - Portavoce nazionale dei Giovani Comunisti/e (PRC)
Quello di Berlusconi è un governo autoritario e antidemocratico, intenzionato a instaurare un vero e proprio stato di polizia contro il diritto democratico di tutti e tutte a manifestare il proprio dissenso. La reazione del governo contro migliaia di insegnati e studenti che in questi giorni stanno scendendo in piazza in tutta Italia è gravissima: pensare di mandare le forze dell'ordine nelle scuole e nelle università occupate è un delirio violento e repressivo.
Questa generazione non si farà rubare il futuro da un governo che pensa di imporre le proprie leggi con la forza: sarà il movimento per la libertà del sapere e della conoscenza a non retrocedere nemmeno di un millimetro, come dimostrano le tante azioni di conflitto che stanno prendendo corpo anche in queste ore in reazione alle dichiarazioni di Berlusconi. In movimento sono tutte le scuole e le università del paese, è una vera e propria insorgenza diffusa contro chi vuole fare il deserto della formazione e istruzione pubblica. Non lottano a difesa della formazione che c'è, lottano per trasformarla, progettano
un futuro diverso per se stessi. Ci vorrebbero tutti precari,ignoranti, subordinati. Salvano le banche, ma dicono di non poter salvare le scuole: il re questa volta è nudo. Per questo queste mobilitazioni non si fermeranno di fronte a nessuna divisa, tantomeno di fronte a chi pensa di utilizzare il vecchio giochino dei 'buoni e cattivi'. Nelle occupazioni c'è l'intero mondo della conoscenza che lotta contro le sue leggi, Berlusconi farebbe meglio a prenderne atto, invece di progettare strategie repressive, sgomberando centri sociali, come ieri l'Horus di Roma, le occupazioni di scuole a Firenze, ed a ritirare immediatamente tutti i provvedimenti presi in questi mesi.
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