L’incidente sulla tratta Catania-Palermo, vicino alla stazione di Motta Sant’Anastasia.
Ferrero: “una vergogna nazionale”. "Sono le stesse Fs che licenziano Dante de Angelis per aver denunciato i rischi di incidenti dovuti ai tagli e alle esternalizzazioni"
Militari per la sicurezza. Sul lavoro. Sottoscrivi l'appello
di Anna Maria Bruni
Tutto pronto per il matrimonio. La data fissata da mesi, gli inviti, le liste-nozze, regali che già arrivavano a casa e cominciavano a riempire la tavola predisposta nel salotto. Il lavoro in Fs come operaio è una garanzia per un progetto importante come il matrimonio, che vuol dire una casa, vuol dire bambini. Ed era ora, a 35 anni, deve avere pensato Giuseppe Virgilliti, o magari gliel’ha detto la madre ridendo tra le lacrime e allungandogli un affettuoso scappellotto, quando Giuseppe le ha annunciato che si sarebbe sposato. Mentre invece Fortunato Calabrese avrebbe partecipato al suo matrimonio con quel calore che solo i compagni di lavoro sanno offrire, comunque i compagni che con cui s’è saputo fare squadra, e con quel pizzico di nostalgia che si prova quando un collega va in pensione. Chissà se più da chi resta o da chi lascia.
Scene di vita quotidiana che non si realizzeranno. Perché al loro posto si materializza quotidianamente un’altra scena, quella degli incidenti sul lavoro. Che ha spezzato queste due vite sulla tratta Catania-Palermo, nei pressi della stazione di Motta Sant'Anastasia, oggi 1 settembre alle 14. Giuseppe Virgilliti e Fortunato Calabrese stavano lavorando sulla linea ferrata e utilizzavano martelletti a compressione, motivo per il quale indossavano le cuffie, che di primo acchito fanno dire che probabilmente per questo non hanno sentito il treno che fischiava all’impazzata per allontanarli dai binari. Anche se vien da chiedersi come è possibile lavorare su un binario attivo dotati di cuffie tanto isolanti. Comunque, quando il macchinista li ha visti ha frenato, ma lo spazio di frenata non era sufficiente ad evitarli. Il treno li ha travolti, uccidendoli sul colpo.
La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta sull'accaduto coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Serpotta e dal sostituto Danilo De Simone. mentre il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha dato disposizione per avviare un'indagine da parte dell'organismo investigativo ministeriale, che si affiancherà a quelle della magistratura e delle Ferrovie. “Desidero inviare ai familiari dei due operai che hanno perso la vita la più sentita solidarietà, mentre auspico che le inchieste avviate possano risalire in tempi rapidi alle modalità dell'incidente, alle cause che lo hanno determinato, individuando eventuali responsabilità” ha detto Matteoli.
Il segretario del Prc Paolo Ferrero ha dichiarato che la morte dei due lavoratori delle Fs “è una vera vergogna nazionale”. “È una vera vergogna inoltre che le stesse Fs che licenziano il ferroviere Dante De Angelis, la cui unica colpa è stata quella di denunciare gli incidenti e i rischi dei tagli e dell'alta velocità nel sistema ferroviario italiano, non sappiano fare altro che risparmiare sui costi, esternalizzando servizi essenziali e mettendo a rischio la vita dei loro stessi dipendenti”.
“Al magistrato che indagherà su come si sono svolti i fatti - prosegue il segretario - consigliamo di rivedere un vecchio film del regista inglese Ken Loach, "Paul, Mick e gli altri", che racconta di quante morti, tragedie, disperazione, drammi umani e sociali, hanno causato l'esternalizzazione delle Ferrovie e le privatizzazioni selvagge, in Gran Bretagna come in Italia”.
“Alle famiglie di Giuseppe Virgillito e Fortunato Calabrese – ha poi aggiunto Ferrero - le condoglianze mie personali e di tutto il partito. Di fronte al loro terribile dolore, possiamo solo assicurare che continueremo e intensificheremo la nostra battaglia contro le morti bianche e gli incidenti sul lavoro, invitando tutti – ha concluso -(dal governo ai partiti della sinistra, dai sindacati alle associazioni) a fare altrettanto, e con forza”.
1 settembre 2008
Nessun commento:
Posta un commento