martedì 9 settembre 2008

La devastazione a cui sono state sottoposte diverse isole dell'area, fra cui Cuba, ha causato centinaia di morti. E i pericoli non sembrano essere fin

da www.peacereporter.net

Cuba, nemmeno il dramma causato dagli uragani addolcisce il bloqueo statunitense in vigore dal 1962

La devastazione a cui sono state sottoposte diverse isole dell'area, fra cui Cuba, ha causato centinaia di morti. E i pericoli non sembrano essere finiti per via dell'arrivo di un nuovo uragano. Ma si sa, questo è un periodo in cui madre natura scatena tutta la sua potenza in quella parte del pianeta. L'occasione per l'amministrazione dell'Havana, però, nel bene e nel male, era propizia: chiedere agli Stati Uniti di allentare il blocco economico in vigore dal 1962 per consentire l'arrivo sull'isola di generi di prima necessità, materiali per la ricostruzione e tutto quanto servisse alla ripresa della vita sull'isola falcidiata da piogge che hanno causato oltre un milione di sfollati.

Ma da Rabat, Marocco, dove si trovava in visita ufficiale, il segretario di Stato Usa Condoleeza Rice ha detto no. Sembra infatti che il passaggio di consegne fra Fidel Castro e Raul Castro, non sia piaciuto all'entourage del presidente Bush, che ha deciso così di non abbassare la guardia sul blocco né oggi né mai.
“Non possiamo accettare -ha detto la Rice- di passare da un regime dittatoriale a un altro e pertanto non c'è alcun motivo di togliere l'embargo proprio ora”, come se oltre un milione di sfollati non fosse motivo sufficiente per allentare un embargo che impedisce anche ai generi di prima necessità di arrivare nell'isola.

Sport e pace? Se da un lato gli eventi naturali hanno in qualche modo forzato la riapertura delle polemiche da guerra fredda fra i due Paesi dall'altro un'occasione per tornare al dialogo c'è stata. L'occasione è stata una partita di calcio storica, giocata a Cuba fra la nazionale caraibica e gli Stati Uniti valevole per le qualificazioni mondiali (vinta dagli Usa 1-0). Erano sessantuno anni che non accadeva. Forse a Cuba qualcuno si era immaginato che ai margini della gara ci potesse essere anche qualche incontro politico rilevante. Così non è stato e tutto si è limitato a due calci ad un pallone sotto la pioggia, qualche tifoso cubano con il viso nascosto da una bandana che tifava Usa e la consapevolezza che con il mondo del calcio nell'isola c'è ancora molto da fare.

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