venerdì 6 giugno 2008

Nicola è ognuno di noi

SABATO 7 GIUGNO alle ore 17,30
ci ritroviamo a Corticella Leoni
per ricordare Nicola e continuare a denunciare le tante responsabilità della sua morte

lo hanno dimostrato quante e quanti erano presenti alla manifestazione del 17 Maggio; lo dimostrano le commosse e non rituali testimonianze lasciate sul luogo dell’omicidio.
Quella di Nicola è una morte preannunciata da una lunga serie di pestaggi e di intimidazioni a danno di chi viene considerato, per i più disparati motivi, un inaccettabile intruso.
Un’altra morte come quella di Nicola non potrà essere evitata se persiste questo clima di violenza, che noi ci ostiniamo a chiamare fascista e nazista anche se per diffonderla e praticarla non è necessario aderire a quelle aberranti ideologie e ai gruppi che le sostengono; è sufficiente essere intrisi di quel “fascismo del senso comune” che ha abolito qualunque principio di uguaglianza, di rispetto, di riconoscimento dei diritti dell’altro. “Non c’è più bisogno di ideologia e militanza fascista per praticare la prepotenza, l’aggressione dei tanti contro i soli, degli armati contro i disarmati, dei forti contro i deboli. Il fascismo non è più politica, è senso comune”.

Un’altra morte come quella di Nicola non potrà essere evitata se non si chiariscono una volta per tutte le connivenze, le coperture, le interessate alleanze come ad esempio i legami, anche di natura economica, che saldano le tifoserie estreme ai movimenti della destra radicale e, all’occorrenza, anche alle istituzioni.
Un’altra morte come quella di Nicola non potrà essere evitata in un paese, come l’Italia, dove l’impoverimento economico, sociale e culturale pone le condizioni per la nascita di nuovi fascismi. Le aggressioni omofobe, i pogrom contro i Rom, gli assalti razzisti contro i migranti, le incursioni squadristiche sono diventati una pratica quotidiana, la cui natura squisitamente politica trova legittimazione nei proclami di quanti continuano ad indicare i nemici da colpire, di quanti hanno alimentato per anni l’educazione all’odio e al disprezzo di ogni diversità. Di quanti nei governi locali e nazionale usano con la stessa violenza le armi delle leggi e dei provvedimenti amministrativi per colpire le stesse persone.
Una città e un paese che hanno eretto muri invalicabili in nome della dea sicurezza e a difesa dell’Identità contro tutti i nemici esterni, un giorno si sono svegliati e hanno scoperto che il peggior nemico è dentro di sé.

Assemblea cittadina promotrice della manifestazione del 17 maggio

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