venerdì 28 dicembre 2007

Governo Prodi. La crescita c'è, ridurremo le tasse per i salari più bassi. Tutela dei piccoli partiti

Giordano: Bene sui salari, ma separati dalla produttività. Sbloccare la contrattazione collettiva

Il Presidente del Consiglio Romano Prodi ha tenuto questa mattina la Conferenza stampa di fine anno. Nel corso dell’intervento Prodi ha toccato tutti i punti della politica affrontata nel corso dell’anno tracciando un bilancio fra le questioni risolte e le urgenze rimaste aperte, fra le quali la questione salariale e la diminuzione dell’imposizione fiscale. Prodi ha poi tracciato un panorama dei programmi a più lunga scadenza, dimostrando la ferma volontà di proseguire nel mandato. A questo proposito ha anche risposto al duro attacco di Dini dalle pagine della Stampa, respingendo al mittente le accuse con un lapidario “un governo si abbatte con un voto di sfiducia, non ci sono altri strumenti, non con le dichiarazioni o le interviste”.

La sostanza del bilancio positivo, secondo il presidente del Consiglio, è che “L'Italia è un Paese che si è rimesso a camminare e che è uscito dalle emergenze”. Presentando il resoconto delle attività di Governo per il 2007, Prodi ha snocciolato i numeri della crescita che “si attesta da due anni attorno al 2% mentre il debito sta calando costantemente. Chiuderemo l'anno con un deficit molto più basso del previsto: sotto il 2%, cifra inferiore a tutte le previsioni”. A questo bilancio però, secondo il premier, fa da contraltare un sentire comune negativo: “le cifre non sono il solo problema, - ha detto - esiste anche una crisi legata alla mancanza di fiducia, che impedisce di camminare spediti. E' fondamentale essere rientrati sotto i parametri che chiedeva l'Europa. Un risultato che ci permette di pensare a politiche di programmazione più efficaci. Eppure – questo il punto - questo dato non ha cambiato le difficoltà di molte famiglie”. Più di un semplice sentire, dunque, al quale però “la messa in ordine delle nostre casse – secondo Prodi - ci permetterà a fine legislatura di scendere sotto il 100% nel rapporto deficit/Pil, e questo permetterà di liberare risorse per le famiglie, per l'ambiente e per la sicurezza”.

Di seguito i punti riassuntivi dei temi toccati nel corso della conferenza stampa.

Lavoro - Il tasso di disoccupazione in Italia è il più basso “da 25 anni, nettamente sotto la media europea” ha detto Prodi, che ha però anche sottolineato che al Sud “un lavoro pulito e onesto resta per molti un sogno”. Prodi ha poi sottolineato la lotta di questo governo contro il lavoro nero e per la sicurezza sul lavoro, che ha definito una grande emergenza nazionale. “Le camere hanno approvato un disegno per questo problema: ora gli strumenti devono diventare operativi e ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità”.

Salari – “In Italia c'è un problema di reddito per i lavoratori i cui salari hanno perso molto potere d'acquisto, al punto che anche lo sviluppo del paese ne risente negativamente. Bisogna agire prontamente, ma prima è necessario che cresca anche la redditività e che siano ridotte le imposte sui salari medio-bassi”.

Welfare – “Siamo un Paese che invecchia. le famiglie vanno aiutate. La Finanziaria ha stanziato 800 milioni per le famiglie, che comprendono investimenti per gli asili ma anche per gli anziani non autosufficienti”.

Redistribuzione del reddito - “Il 2007 è stato anche l'anno del tesoretto”. “L'extra gettito è stato usato per aumentare le pensioni e per l'extra-bonus di 150 euro, che non è una panacea ma è un primo segnale di redistribuzione, un problema che va urgentemente affrontato”.

Mutui subprime - «In Italia sui mutui subprime non dovremmo avere conseguenze». «Ci potrebbero essere conseguenze, speriamo limitate, sulla crescita a causa dell'impatto di questo fenomeno sugli Stati Uniti. Non credo però che ci sarà un'ondata a catena che porterà a una crisi generale perchè i Paesi asiatici, che crescono a ritmo elevatissimo, dovrebbero bilanciare il problema e impedire il crollo dell'economia mondiale».

Tassazione rendite finanziarie - La tassazione delle rendite finanziarie resta nell'agenda del governo. “Il governo ci sta lavorando” ha detto Prodi. “il programma è quinquennale e sono passati solo 18 mesi”.

La casta – “Il 2007 è stato l'anno dell'antipolitica e della "casta", ma la moralizzazione è stata una priorità del mio Governo molto prima delle inchieste giornalistiche e nella finanziaria, non a caso, è stato annunciato un solido pacchetto per dare efficienza alla macchina della politica”.

Criminalità - “Il 2007 è stato anche l'anno della rimonta contro la mafia. Ma è importante non abbassare la guardia. Comunque il clima è cambiato e in Sicilia molti cittadini hanno trovato la forza di rialzare la testa. Lo Stato non si fermerà nella lotta alla mafia e alla camorra”.

Politica estera - Il Premier, dopo aver ricordato i riconoscimenti ricevuti dall'estero per la politica dell’Italia in campo internazionale, ha invitato a “uno sguardo meno concentrato su se stessi”. A questo proposito Prodi ha poi ribadito la stabilità degli accordi con gli Usa, che considera partner e alleato in una politica di stabilizzazione dei paesi più a rischio.

Riguardo ai programmi per il 2008, “dovrà essere l'anno in cui proiettiamo l'Italia nel futuro” ha detto Prodi. “Ho ben chiare quali sono le politiche e le azioni da adottare. Grazie alla straordinaria azione contro l'evasione fiscale pensiamo che non meno di 20-21 miliardi di euro siano rientrati e questa politica proseguirà anche nel prossimo anno. Ma la vera sfida è l'efficienza della pubblica amministrazione, che va fatta marciare più speditamente, va resa più snella, più leggera e meno costosa”.

Crescita - “Bisogna ridare fiato alla ricerca, per cui stiamo studiando le modalità di finanziamento per rinnovare le dotazioni dei laboratori scientifici delle scuole e poi bisognerà accelerare i tempi per l'assunzione dei 3mila ricercatori in attesa”.

Privatizzazioni - “Sono rimaste poche aziende da privatizzare. Andremo avanti con le privatizzazioni, ma in armonia con quanto avviene nel resto d'Europa. Troppe volte ho visto il mercato italiano aperto all'estero, ma non viceversa, quindi non accetto lezioni da chi non è aperto quanto noi al mercato. Non voglio che l'Italia diventi soltanto un soggetto appetibile all'acquisto da parte di imprese straniere”.

Vertici Eni, Enel e Poste - Sulle nomine dei vertici di Eni, Enel e Poste, Prodi ha specificato che queste imprese sono state “aiutate dal Governo che ne ha garantito l'indipendenza” e ha assicurato che non ci saranno problemi nell'identificazione delle persone da mettere a i vertici delle imprese, tenendo presente le regole del mercato e del contesto internazionale.

Alitalia - Sul nodo Alitalia Prodi ha chiarito che la decisione sarà presa entro la metà di gennaio. “La procedura è stata di grandissima trasparenza” ha detto Prodi. Alla domanda relativa alle proteste di politici e sindacalisti riguardo alla scelta del partner per Alitalia il presidente del Consiglio ha risposto che il criterio è e rimarrà “la capacità del partner di integrare Alitalia nel sistema mondiale”.


Enti previdenziali – “Vogliamo riformare profondamente gli enti previdenziali, a partire da gennaio. Questo comporterà un risparmio di qualche miliardo di euro. Sempre dal 2008 diminuiremo ancora il numero eccessivo di adempimenti burocratici. L'anno prossimo sarà possibile fare una sola comunicazione obbligatoria per il lavoro e lo stesso per le imprese”.

Informatizzazione -Il Premier ha insistito molto anche sulla progressiva informatizzazione dei servizi e della burocrazia, con riferimenti anche alle attività giudiziarie.

Ambiente – “Doteremo di pannelli solari tutti gli edifici pubblici, tranne quelli di valore storico, a partire dalle scuole. Sarà obbligatorio anche adottare lampade a basso consumo energetico. Dal 2011 saranno in vendita in Italia solo lampadine a ridotto consumo energetico. Risparmi ci saranno anche sullo spreco di carta”.

Legge elettorale – “La legge elettorale non è tema del governo ma va fatta dal Parlamento con una grandissima maggioranza. Non voglio cambiarla perchè poi sia cambiata con il cambio del Governo”. “Io ho sempre pensato che la legge elettorale debba dare stabilità e alternanza. Mi sembra che l'inizio del dialogo sia stato ottimo, ma siamo solo all'inizio, anche perché la legge elettorale deve andare di pari passo con le riforme delle attività parlamentari”. “Sono convinto – ha detto Prodi - che il lavoro che si sta facendo e si farà nei prossimi mesi sarà anche uno strumento per una ricomposizione e un ricompattamento delle forze politiche. Quello che io voglio – ha sostenuto - è che evidentemente non vi sia una messa fuori gioco dei partiti minori. Questo non è nelle mie intenzioni e mi batterò affinché questo non avvenga”.

Il segretario del Prc Franco Giordano, commentando alcuni passi del discorso di Prodi, ha dichiarato: "Mi sono sembrate giuste e condivisibili le parole del presidente del consiglio Romano Prodi, quando afferma che bisogna finalmente intervenire a sostegno dei salari da lavoro dipendente e quando ribadisce che l'armonizzazione della tassazione sulle rendite è nell'agenda di questo governo. Ma bisogna anche continuare - ha incalzato - e intensificare la lotta alla precarietà e il controllo sui prezzi. Occorre inoltre che il tema dei salari sia affrontato di petto e - ha precisato - separato da quello della produttività, per la semplice ragione che l'inflazione e l'erosione del potere d'acquisto hanno divorato i salari, garantendo invece la costante crescita dei profitti. Se la verifica di cui c'è bisogno parte dal malessere sociale del mondo del lavoro, si può contare di ricostruire il collante della coalizione e con il paese, così da mettere a tacere i rumori di palazzo e rendere vane le giravolte dei singoli”. Giordano ha poi concluso con esortazione su un punto cruciale di questa fase politica “E’ il momento di passare dalle parole ai fatti – ha detto - cominciando con lo sbloccare i contratti collettivi nazionali".

A proposito di verifica però, il punto sembra tuttora esigere un chiarimento, perché in chiusura di conferenza Prodi, rispondendo alla domanda di un giornalista sull’argomento, ha dichiarato: “Il governo funziona. Non ci sarà alcuna verifica”.

E la replica non si è fatta attendere. Questa mattina, dalle pagine del quotidiano 'il manifesto', Franco Giordano ha prontamente replicato che s
ulla verifica Romano Prodi "sbaglia. La verifica ci sarà nei fatti perché la vogliamo noi". Ed ha poi proseguito "E' un po' paradossale che dica così perché il suo discorso appare perfino incoraggiante. Sappia però - aggiunge Giordano - che la verifica è aperta a ogni esito. Un terzo della coalizione non può contare meno di pochi singoli senatori".

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